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Articolo 21. Quale futuro si vuole per Lampugnano?

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Grazie Presidente, Gentili Colleghi,

Milano, tra i molti problemi che la affliggono, ne ha certamente uno con i punti di accesso.

E’ risaputo a tutti  che la zona della Stazione Centrale è una tra le  più degradate e sporche della città, ma c’è un altro luogo di accesso alla città che ha le stesse caratteristiche indegne per una Milano che vuole essere un modello:

  • è la stazione dei pullman provenienti da tutta Europa che si trova a  Lampugnano vicino alla metropolitana.

Lampugnano dovrebbe essere una cartina di tornasole di come veniamo visti in Europa, visto che il trasporto smart su gomma sta diventando una via sempre più praticata, soprattutto dai giovani, dai  meno abbienti che non possono usare  l’aereo e spesso anche il treno.

Eppure abbiamo deciso di abbandonare quest’area a se stessa che oggi è   platea di degrado,  furti, scippi e dove si ha la sensazione di totale insicurezza

I turisti, ad esempio, che provassero a cercare delle informazioni sui cartelloni luminosi rischierebbero subito una  delusione: non funzionano!

L’uscita su Piazza Giulio Natta è un deserto per le aspettative di chi fa un viaggio per venire a nella grande Milano

E poi l’intero quartiere soffre problemi di ingorghi continui dovuti ad eventi e a super manifestazioni alla Maura e a San Siro.

Per via del progetto “città a 15 minuti” decine di migliaia di auto che devono passare in carreggiate ridotte per lasciare spazio a ciclabili vuote. Il quadro è davvero desolante e fornisce un biglietto da visita pessimo anche in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026.

E rimanendo sempre sul tema olimpiadi e degrado a Lampugnano vogliamo parlare del Palasharp, che fine farà? La decisione sulla sua destinazione d’uso potrebbe  contribuire  a peggiorare la situazione visto che  al momento è destinato a un futuro molto incerto in quanto è sicuro ormai che non sarà più la Hockey Arena delle prossime  olimpiadi a causa degli extra costi.

In tutto questo c’è un problema irrisolto: vogliamo una città a 15 minuti con biciclette e molte meno macchine, oppure vogliamo una città internazionale, turistica, con gli eventi oceanici? Questa scelta è rimasta sullo sfondo per 12 anni, da quando molti di voi accusavano Letizia Moratti di volere una città per ricchi. Scusate se sorrido, ma viste oggi, certe accuse di ieri paiono davvero invecchiate malissimo.

E Lampugnano sembra incarnarne alla perfezione  il controsenso anche  perché chi arriva in pullman decide di farlo perché molto probabilmente non ha i soldi per prendere un aereo.

Sarà forse per questo che non ha diritto a dei tabelloni luminosi funzionanti, un piazzale antistante pulito e un ambiente sicuro soprattutto per chi arriva di notte?

È un sottile modo di dire ai giovani di mezza Europa, zaino sulle spalle e tanta voglia di vedere Milano, che qui non sono precisamente i benvenuti? Così come le piste ciclabili dicono a chi viene ai concerti che qui non c’è spazio per loro e ai residenti, esasperati da questo abbandono e da questa incuria, che si arrangino ma così è?

Lampugnano è la visione che la città dei Navigli ha delle periferie.

Riportare la sicurezza, la pulizia, l’ordine e la rispettabilità borghese che era la cifra della  città potrebbe essere un ottimo primo passo.

E farlo a Lampugnano sarebbe un concreto  segnale di amore e attenzione per le periferie che tutti i cittadini attendono!

Mariangela Padalino

Tutto ciò che uno fa deve farlo con passione, entusiasmo in libertà, senza mai arrendersi.
Coerenza, lealtà e correttezza sono elementi imprescindibili per qualsiasi risultato che duri nel tempo e che crei fiducia.

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