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Art 21. La sicurezza a Milano è un problema da anni

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Grazie Presidente, Cari colleghi,

Su Repubblica di un paio di giovedì fa il Sindaco Sala ha avuto modo di dichiarare “Quello che mi segnalano prefetto e questore è che ci sono problemi di criminalità di strada.”.

Ci sono voluti i due rappresentanti del Governo e delle Forze dell’ordine sul territorio per far scoprire al Sindaco ciò che si poteva sapere dalle preoccupazioni dei cittadini riportate anche sul sito del Sole 24 Ore.

Nel 2022 Milano è risultata prima in Italia per denunce di:

  • Furti 2.943/100.000 abitanti di cui molti anche in esercizi commerciali. Mentre siamo secondi in Italia per rapine!

Ovviamente, come in tutte le circostanze, le parole sono importanti: è percezione quando non conosci la vittima, è criminalità di strada quando succede in periferia, è emergenza sicurezza quando capita sui Navigli. Così siamo arrivati alla nomina di una commissione.

Andreotti diceva che quando non si voleva risolvere un problema era opportuno nominare una commissione.

Il Sindaco non lo sa, ovviamente, e procede ugualmente. Lasciare le deleghe alla sicurezza a Granelli, ma affiancandogli un superpoliziotto. In sostanza, fino a ieri si sosteneva che tutto andasse bene e oggi, scoperto che non è così, chi mentiva tiene la carica e si trova a fianco pure un super consulente. A proposito, Sindaco Sala, quanto ci costerà questa operazione?

No, perché abbiamo già assunto 500 agenti, che da quel che sembra non sono stati usati per aumentare la sicurezza. In quanto, come leggiamo dalle dichiarazioni della Polizia Locale, a fronte di 73 arresti in un anno ci sono stati 3 milioni di multe.

Ma soprattutto perché questa commissione ha come secondo (o primo?) obiettivo la “coesione sociale”. Cosa vuol dire?
Soprattutto perché tenere coesa socialmente una città in cui il centro si sta svuotando e barricando e chiudendo (vedi delibera di restrizione di area C nel municipio 1) e la periferia è sempre più abitata …è qualcosa che sfida ogni logica. A breve avremo un buco nero con la città attorno.

Per ricapitolare: ora che il crimine è arrivato in centro, possiamo finalmente dire che c’è un’emergenza. Nel frattempo la periferia è terreno libero per le baby gang, lo spaccio e i reati contro il patrimonio.

Sarà noto al Sindaco che in una delle ultime mappature delle baby gang fatta dai carabinieri di Milano viene evidenziato che sono ben 16 nel territorio milanese, quasi 2 per municipio, i gruppi di minorenni organizzati e pericolosi. Anche nel municipio 6 a giugno è stata presentata una mozione sul tema con primo firmatario il consigliere Donato Policastro… ma nulla. E per rinfrescare la memoria parlo a tutti noi colleghi mi riferisco alla

  • Gang duomo colonne di San Lorenzo con rapine nei luoghi della movida,
  • della kappa gang del quartiere adriano dove il leader è un rapper *della gang del Parco trotter con minorenni che fanno le risse in metro,
  • quella di corso lodi con furti a coetanei di abiti griffati e smartphone, *quella del corvetto dove un gruppo multietnico si filma armato,
  • e quella dei giardini di Fra Pampuri con minorenni italiani che rapinano i passanti.

E per affrontare questa emergenza lasciamo Granelli, che fino a due giorni fa ci parlava di problemi di percezione, ma gli affianchiamo un poliziotto di grandi capacità. Il tutto nonostante il Sindaco ci abbia detto per anni che la sicurezza non dipende da lui e che Milano è sicura.

Ci scuserà il Sindaco se fatichiamo a prendere sul serio la sua “attenzione” alla sicurezza, ora.

Assomiglia troppo all’ossessione per le periferie. Qualcosa lanciato in un periodo pre elettorale forse come trucco per nascondere i problemi di gestione che si sono accumulati in dodici anni.

Dodici anni di “modello Milano”, una città che, al contrario di quella di Moratti e Albertini, è diventata una costruzione di cartapesta fatta di giochi e giocolieri, una città usa e getta e senza una visione di futuro solido.

Mariangela Padalino

Tutto ciò che uno fa deve farlo con passione, entusiasmo in libertà, senza mai arrendersi.
Coerenza, lealtà e correttezza sono elementi imprescindibili per qualsiasi risultato che duri nel tempo e che crei fiducia.

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