Bassa natalità e occupazione femminile
Non c’è dubbio che in Italia sia sempre più consolidata la problematica della bassa natalità e dell’occupazione femminile. Due situazioni apparentemente diverse, ma legate in modo vincolante all’incapacità di dare opportunità concrete e fiducia, in modo che si possa attuare un vero cambiamento sociale. Secondo gli indici, in Italia il numero di figli per ogni donna è tra i più bassi d’Europa, pari a 1,2, mentre il tasso di occupazione femminile è al di sotto del 50%, questo significa che non solo la popolazione italiana invecchia sempre di più, ma che quasi una donna su due rimane esclusa dal mondo del lavoro. In poche parole e sotto un profilo “etico” una donna che non lavora difficilmente può mettere al mondo un figlio, e in termini economici la sua alienazione lavorativa non le permette di contribuire al sistema pensionistico del nostro Paese. Due aspetti, quello della natalità e dell’occupazione femminile, che sono strettamente correlati e simbiotici perché incidono entrambi sul futuro della nostra società.
NOI CON L’ITALIA pensiamo che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro sia una condizione necessaria per sostenere il nostro sistema economico e che sia un obbligo morale per la dignità che solo il lavoro riesce a dare ad ognuno di noi.
Agevolare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, integrare questo programma con iniziative economiche a sostegno della famiglia, significa dare quella fiducia agli italiani indispensabile per mettere al mondo più figli, per il proprio progetto di vita e per il ringiovanimento del nostro Paese.